Frentania Teatri | Adriatika Winter 2025 Festival di Percorsi Creativi
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Adriatika Winter 2025 Festival di Percorsi Creativi

 

AUDITORIUM COMUNE DI TERMOLI

MACTE TERMOLI

ADRIATIKA WINTER  2025 – Festival di Percorsi Creativi

 

 ℹ️ Info e prenotazioni
Info Point Termoli Turistica
📞 0875 631075

Presso Auditorium Comunale di Via Elba

 

Giovedi 11 Dicembre 2025 ore 21.00

 FITTING

ideazione, coreografia, interpretazione Nicholas Baffoni, Camilla Perugini

produzione HUNT_CdC

con il sostegno di Alloggiando Art Fest

in collaborazione con La Scatola dell’Arte

Creazione selezionata per la Vetrina della giovane danza di autore 2022 –

Network Anticorpi XL

Secondo premio al Concorso Internazionale di coreografia

Premio Roma Danza 2022

Vincitrice Bando Move OFF per giovani coreografi

‹ Non giudicare un uomo se non hai camminato per tre lune nelle sue scarpe.›

[Proverbio Sioux]

FITTING racconta di relazioni, un sistema complesso e dinamico, criptico ed enigmatico che troppo spesso resta sottotraccia. Fitting abita incontri concreti, trascorsi impalpabili, convivenze simbiotiche; diventa un dialogo fra gli interpreti che si prepara, si struttura, si formalizza, si snocciola, si frantuma sotto gli occhi dello spettatore. Un lavoro dal linguaggio naturale, si nutre e si rinnova continuamente attraverso la gente, i gesti, i suoni, gli accadimenti del luogo dove nasce e si sviluppa l’azione. Appunti di racconti passano letteralmente per le scarpe indossate. Un andare reiterato che può condurre però, ad un percorso preciso. Indossare delle scarpe significa, quindi, attraversare i propri sentimenti e quelli dell’altro. Le scarpe, nella loro forma, funzione ed estetica, ci parlano del mondo, degli spostamenti, delle intenzioni, delle migrazioni, del cammino. Un gioco d’empatia, che si muove spazialmente in punti precisi della scena e di cui non si conosce chiaramente il finale.

Forse perché nelle relazioni i contorni della parola “fine” non sono mai nitidi?

 

WHISPER

concept, drammaturgia e regia Elisa Ricagni

coreografia e interpretazione Elisa Ricagni, Leonardo Carletti

produzione HUNT_CdC con il sostegno di DanzAct Mugello Residenze Artistiche (FI),

Teatro San Materno – Ascona (CH),

Inteatro Residenze/RAM residenze artistiche marchigiane

  • Finalista Premio Theodor Rawyler 2024

Finalista Festiyal Presente Futuro ’24 – Teatro Libero Palermo Vincitore “San Materno Prize”

 

 

WHISPER è un duetto intimo, dove le parole trattenute, le emozioni . sospese e le paure condivise si muovono nella fragile distanza tra due persone.

La danza diventa un sussurro, un movimento che esprime fiducia e vulnerabilità.

I danzatori restano in costante bilico tra il desiderio e la necessità di instaurare una relazione profonda con l’altro e il timore che ne deriva, la paura di non essere compresi, o di mostrare le proprie debalezze..

In un epoca dove l’individuo è sempre più solo, cosa sappiamo ancora rivelare di noi?

Sappiamo ancora consegnare il nostro pensiero intimo a qualcuno?

Siamo disposti a dargli il potere di conoscerci a fondo?

È al contempo siamo ancora in grado di ascoltare?

Di comprendere?

Di restare?

 

Giovedi 18 Dicembre 2025 ore 21.00

 

VORTEX – quasi ci salvavamo

un progetto di casagrande|giorgini

con Marco Casagrande e Nicolò Giorgini

produzione B-ped

musiche AA.VV

 

VORTEX – quasi ci salvavamo è una condizione liminale tra la caduta e la resistenza. Un tempo sospeso, in cui il corpo si muove in equilibrio precario, cercando modi per restare presente anche quando tutto sembra sul punto di cedere.

In questo paesaggio instabile, la tenuta non è individuale. Si costruisce attraverso presenze che si intrecciano e forme di appoggio reciproco che generano continuità. Non c’è più l’urgenza del riscatto, ma la necessità di restare, insieme, dentro ciò che accade.

È nella dimensione collettiva che si apre uno spazio di possibilità: una pratica di resistenza che prende forma nella relazione tra i corpi, nella capacità di sostenersi, di non sparire.

VORTEX – quasi ci salvavamo è quel momento sospeso, quel limbo tra il lasciarsi andare e il resistere. Un equilibrio precario ma possibile, una condizione da abitare insieme.

 

 LA LUCE INTERROMPE L’ALBA

 

Creazione e performance: Gisela Fantacuzzi

Video in scena: Gisela Fantacuzzi in collaborazione con Francesca Saraullo, Gaia Ceresi, Sabrina Zeleznik,Khosro Adibi, Noa Sacchetti.

Musica: Irida Gjergji,

Costume: Mariangela Celi

Produzione: Compagnia Gruppo E-Motion con il contributo di MIBAC.

 Domanda costante sulla realtà quotidiana trasformata in poesia. La poetica del quotidiano vista attraverso una lente d’ingrandimento. I suoni, le immagini, i movimenti. Tutto ciò che commuove ed emoziona. Trasportato su un dispositivo scenico coreografico creato in site specific.

Come l’invisibile della vita quotidiana, durante una situazione di chiusura o isolamento forzato, possa diventare visibile, tattile, venire alla superficie.

L’attenzione cade su “ogni giorno”, su quello che vediamo e viviamo quotidianamente ma che non vediamo. Non lo sentiamo, perché fa parte del “sempre”, ma è lì, davanti a noi. Lo vedo ma non lo vedo. Lo sento ma non lo sento. Lo tocco ma non c’è. Mi tocca ma non lo percepisco. Invisibile e silenzioso nello stesso momento. L’apparentemente assente.

Un’indagine su come quell’invisibile possa tornare in superficie assumendo un’altra forma. Altro colore, altro suono. Un’altra verità. Quindi, ciò che non si vede. Ciò che non viene ascoltato, è ciò che viene alla luce in questa indagine.

Il dispositivo scenografico avrà la particolarità di dialogare con un mondo esterno che sarà uno spazio non convenzionale, cioè open air, o spazi espositivi. In un dialogo costante tra l’intimità della quotidianità e lo spazio pubblico, non più privato. Come una finestra in un muro. Assolvendo alla costante domanda di come trasformare la vita quotidiana in un opera d’arte performativa e transitiva nello stesso momento.

 

Four/Now Loading di e con Manolo Perazzi

 

Calato in una realtà che emula il virtuale, un essere dalle sembianze umane si ritrova ad affrontare e vivere ripetutamente le stesse situazioni, interrogandosi circa le possibilità di spezzare questa monotonia. Assistiamo a una presa di coscienza che si colloca al centro di un ribaltamento cronologico. Il confine tra realtà e paradosso si sfoca e si assottiglia rovesciando ogni logica di causa ed effetto, impedendoci di distinguere il principio e la fine.

Now Loading. Il secondo degli assolo che compongono la suite FOUR: quattro giovani autori, quattro punti di vista sull’esistenza. Gli obiettivi e i fallimenti degli ideali, le aspirazioni e aspettative personali e comuni, i confini fra l’Io e il sé in uno spettacolo che rivela la sua natura nel contempo unica e quadruplice. Olimpia Fortuni, Matteo Marchesi, Manolo Perazzi e Sara Pischedda firmano e interpretano uno spettacolo composto di quattro quadri organicamente integrati, ciascuno dei quali vive anche di vita propria. Four trae origine, motivazioni profonde, forza motrice e respiro vitale da una riflessione sulla contemporaneità. E’ l’amplificarsi e ramificarsi di un discorso che abbraccia la dimensione privata e la socializzazione; le ambizioni e i conflitti più intimi tra narcisismi e reificazione, i linguaggi del potere e gli sfasamenti tra attese, pulsioni profonde e pressioni sociali.

Credits

Coreografia e danza: Manolo Perazzi

Coordinamento Artistico: Guido Tuveri

Musica originale: Marco Caredda, Davide Collu, Andrea Deidda

Costumi: Stefania Dessì

Disegno Luci: Stefano De Litala

 

 

 Presso MACTE di Termoli

Sabato 20 dicembre dalle 16.00 alle 17.00

CORPO PELVICO
Workshop di movimento condotto da Francesca Saraullo

Un’esperienza di movimento e ascolto dedicata alla zona pelvica, centro di energia, radicamento e memoria.
Attraverso pratiche di danza, esplorazione sensoriale e consapevolezza corporea, il workshop invita a risvegliare una parte del corpo spesso poco ascoltata, favorendo connessione, presenza e libertà espressiva.

Il lavoro è aperto a tutte coloro che si sentono donne, senza necessità di esperienza pregressa, e propone uno spazio sicuro di ricerca, cura e condivisione.

 Domenica 21 Dicembre ore 18.00

 O.

Ideazione, coreografia e interpretazione: Francesca Saraullo
Drammaturgia e testi: Alice Van der Wielen-Honinckx
Light design e direzione di scena: Eleanor Bryce / Joseph Iavicoli
Suono: Clelia Patrono
Video:  Francesca Saraullo
Costumi:  Berenike Corcuera
Ricerca scenografica e dei costumi:  Francesca Saraullo in collaborazione con Le Vaisseau Tournai
Accompagnamento artistico:  Ilaria Orlandini, Hélène Gautier
Consulenza coreografica: Stéphanie Auberville, Silvia Pezzarossi

 

  1. è un ritorno all’origine, un viaggio performativo e poetico nel corpo, nella memoria e nell’identità.
    Attraverso gesti semplici e spontanei, la performer esplora il bacino come centro vitale e simbolico, da cui nasce una danza grezza, intima e profondamente umana. Il respiro diventa suono, voce, canto; il corpo, spazio di risonanze e trasformazioni.

Il lavoro indaga la trans-identità come condizione fluida e universale, in cui il personale si apre al collettivo e il femminile diventa luogo di connessione con la vita.

Con la sua “yonologia” — un atto di riappropriazione e di potere corporeo — O. rovescia i dualismi mente-corpo e spirito-materia, proponendo un rituale di riconnessione con la parte più profonda e sacra dell’essere.

Sul palco, una creatura che lascia parlare la propria yoni: movimenti organici, suoni arcaici e immagini video si fondono in un linguaggio preverbale che restituisce la vulnerabilità e la forza del corpo femminile come origine del mondo.

Sabato 20 dicembre workshop aperto alla cittadinanza, Domenica 21 dicembre spettacolo.