Teatro Risorgimento di Larino |CB|
Comune di Larino, Frentania Teatri, UILT Molise
Inizio spettacoli: domenica ore 18.00 – sabato ore 21.00
Stagione Prosa
Direzione Artistica Giandomenico Sale
domenica14 gennaio 2024
SEMPRE FIORI MAI UN FIORAIO – Omaggio a Paolo Poli
Interpreti: con Pino Strabioli e Marcello Fiorini
Paolo Poli si è raccontato a Pino Strabioli durante una serie di pranzi trascorsi nello stesso ristorante, alla stessa ora nell’arco di due anni. Da quei ricordi ne è nato un libro Sempre fiori mai un fioraio, edito da Rizzoli e l’omonimo spettacolo.
Una serata dedicata al pensiero libero, all’irriverenza, alla profonda leggerezza di un genio che ha attraversato il Novecento con la naturalezza, il coraggio, la sfrontatezza che lo hanno reso unico e irripetibile.
L’infanzia, gli amori, la guerra, la letteratura, pennellate di un’esistenza che resta un punto di riferimento non soltanto nella storia teatrale di questo paese.
Domenica 28 gennaio 2024
NUN TE REGG PIU’
di Gabriele Cirilli, Mattia Cirilli, Maria De Luca, Valter Lupo
regia Valter Lupo
Con: Gabriele Cirilli
‘’Forse è solo in momenti eccezionali che ci rendiamo conto dei nostri anni, mentre per la maggior parte del tempo siamo dei senza- età.” Milan kundera. Attraverso la sua esibizione Gabriele fa vivere tante situazioni e tanti personaggi, perché la sua forza è una capacità di comunicazione che pochissimi hanno. E la risata scaturisce vera e genuina con una forza che insieme ristora e appaga. Lo Show riflette su cosa vuol dire essere al passo con il tempo nonostante il tempo passi inesorabilmente. Gabriele tramite la continua ricerca del nuovo ma ricordando sempre il passato dal quale non ci si può scollare, attraversa tutti i generi del teatro comico: dalla commedia
degli equivoci al cabaret, canzoni, monologhi e gag irresistibili. In questo spettacolo Gabriele porta in scena insieme a sé anche le persone che fanno parte della sua vita. Il pubblico non le vede all’inizio ma durante lo spettacolo prendono corpo all’interno di monologhi e racconti. Dal primo One man show, lo spirito comico dell’attore e la sua visione delle cose non sono mai cambiati o venuti meno, anzi, la storia ha continuato a svilupparsi lungo il suo tortuoso corso creando maggiori spunti da cui attingere. Nun Te Regg Più è lo spettacolo della saggezza, in cui Gabriele non regge più i compromessi, le insoddisfazioni, i tranelli, le incertezze, le ingiustizie, i luoghi comuni, il falso
perbenismo, la normalità, che poi chi stabilisce cosa è normale o anormale.
Tutto questo scoppiettante putpurrì di sentimenti viene portato in scena da Gabriele con grande ironia e divertimento o quasi, ma con uno sguardo verso la poesia. Il protagonista si mette a nudo o quasi per il suo pubblico che ormai è la sua famiglia. L’opera di Gabriele è l’espressione della maturità artistica di un mattatore della risata che ha ormai conquistato il grande pubblico.
Domenica 25 febbraio 2024
IL PIACERE DELL’ATTESA
di Michele La Ginestra
Regia Nicola Pistoia
Interpreti: Michele La Ginestra, Federica De Benedittis, Francesco Stella.
Dopo essere stata riposta nel cassetto forzato della pandemia, vede finalmente luce la nuova commedia Di Michele La Ginestra, come sempre divertente, garbata ed emozionante.
Giacomo è un giardiniere, che vive in un suo regno magico, quello del suo vivaio: il tempo gli viene dettato
dalla natura, per lui l’attesa non è sinonimo di frenesia, ma semplicemente fa parte del ciclo biologico. Parla con le piante, canta con loro, ha la possibilità, durante la sua attività manuale, di riflettere sul senso delle cose … un privilegiato.
Nel suo mondo piomba all’improvviso Camilla, 40 anni, donna in carriera, sempre al lavoro, anche quando
potrebbe essere in pausa; il cellulare, ormai diventato una protuberanza del braccio, è collegato costantemente con mille universi lavorativi diversi. Infine c’è Gianluca, assistente di Giacomo, che a sua volta vive la sua vita cadenzata dai “tempi della routine” impostagli dalla madre.
I tre universi si incontrano, si scontrano, si confrontano, fino ad arrivare ad una soluzione finale, che può sembrare anacronistica. Una riflessione sul “passare del tempo” e sull’importanza del confronto con gli altri, che vuole spingere, tra una risata ed un sorriso, a riconsiderare le “priorità” della nostra vita.
Domenica 03 marzo 2024
NON E’ VERO MA CI CREDO
di Peppino De Filippo
regia di Leo Muscato
con Enzo Decaro
e con (in o.a.) Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone
“Ho mosso i primi passi nel mondo del teatro quando avevo poco più di vent’anni. Mi ero trasferito a Roma per fare l’Università e non sapevo ancora nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e lui mi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiare regia.
Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. Mi chiese di pensare a un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto i l tempo di realizzarne uno. Ereditando la direzione artistica della sua compagnia, ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui, Non è vero ma ci credo. Rispettando i canoni della tradizione del tea tro napoletano, proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. L a sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Forse teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano.
Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30.
Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questo sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona.
Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in un solo atto di 90 minuti.”
Domenica 17 marzo 2024
BASTARDE SENZA GLORIA
Di Gianni Quinto
Regia Siddhartha Prestinari
Interpreti: Francesca GEGIA Antonaci, Manuela Villa, Valentina Olla,
Sabrina Pellegrino, Eugenia Bardanzellu, Elisabetta Mandalari, Giulia Perini .
Venerdì 7 agosto. Ultimo giorno di lavoro prima della chiusura estiva presso la “Naturella”, nota fabbrica laziale che si occupa di produzione e distribuzione di carni preconfezionate, uno dei principali leader nel settore agroalimentare italiano, azienda innovative e specialista del settore avicolo, presente sul territorio nazionale con stabilimenti industriali, filiali e agenzie. Teresa, una delle donne del reparto “produzione brodo” viene convocata dalla direzione generale per una comunicazione urgente prima della sospensione estiva. Le altre sei donne che restano nel reparto si chiedono cosa possa volere la direzione a poche ore dalla chiusura. Le ipotesi sono le più svariate: un riconoscimento economico per ii loro lavoro, modifiche agli orari o forse più semplicemente i saluti prima del congedo estivo. Ben presto, le donne si accorgono che anche i rappresentanti di tutti gli altri reparti sono stati convocati. Al suo ritorno Teresa e tutt’altro che felice. Le altre la soffocano di domande, ma sono tutte fuori strada. La verità e agghiacciante. A causa di inflessione delle vendite, l’azienda si trova ad affrontare un periodo di forte crisi e per evitare che tutti i lavoratori ne risentano, la direzione ha scelto quello che ha ritenuto il “male minore”: un membro di ciascun reparto dovrà essere licenziato e quindi non sarà reintegrato nel ritorno dalla pausa estiva. La notizia lascia di stucco le altre che pero cercano di vedere al lato positivo. Quello che ancora non sanno e saranno loro a dover decidere chi del gruppo dovrà abbandonare ii posto di lavoro. Lo sviluppo del dibattito fra le operaie porterà ognuna di essa a una fase di profonda riflessione. Ciascuna di loro cerca di difendere la propria “intoccabile” posizione. Tra momenti più brillanti in cui decidono di affidarsi al caso estraendo a sorte e momenti più riflessivi, il gruppo si sfalda ed emergeranno contrasti, diversità di pensiero ed un’agghiacciante verità: pur di sopravvivere ciascuno di noi e disposto a fare qualsiasi cosa. Le amicizie si romperanno e verranno a galla alcune tragiche verità che comprometteranno per sempre gli equilibri di un gruppo che fino a quel momento era unito. Tutte per una, una per tutte, era il grido solito prima di cominciare a lavorare, una per tutte e l’invocazione di un sacrificio.
Domenica 24 marzo 2024
MISERIA BELLA
Di Peppino De Filippo
Adattamento e regia di Roberto D’Alessandro
con Francesco Procopio e Enzo casertano
e con: Loredana Piedimonte, Giuseppe Cantore, Geremia Longobardo
Semplice e divertente è la trama della farsa del grande Peppino De Filippo: due fratelli artisti, squattrinati tanto da patire la fame, dormono nello stesso letto, in una casa dove ci piove dentro. Non riescono a pagare l’affitto al proprietario della casa.
Gli capita una commessa per realizzare una musical, e cercano di farsi dare un anticipo senza riuscirci. Poi arriva una donna che hanno conosciuto ed alla quale hanno fatto credere di essere grandi artisti e con la quale fingono di essere stranieri.
La farsa si chiude con loro che si avventano, divorando dei cioccolatini lasciati dalla ragazza, per poi scoprire che erano lassativi. In questo pretesto drammaturgico entra in gioco la tradizione del teatro Napoletano, quello di fine ottocento inizio novecento. Un teatro che spesso si rifà alla commedia dell’arte, con lazzi, gags e giochi comici tirati fino all’inverosimile.
Ed è su questo che si punta in questo allestimento. Far divertire, far ridere, così, sul niente. Senza volgarità. Un teatro di evasione di cui si sente estremo bisogno in questo periodo storico. Il testo dà spazio a quello che viene detto, teatro d’esecuzione, nel senso che occorre grande capacità attoriale, tempi comici, grande senso del ritmo, affiatamento in scena.
L’obiettivo è la risata, ridere di tutto, anche della fame.
Una risata che esorcizza tutto, persino la morte.
Stagione Dialettale
Direzione Artistica Nicolangelo Licursi
Sabato 03 febbraio 2024
UN FIORINO! Omaggio a Massimo Troisi
Adattamento e regia: Salvatore Mincione Guarino
Compagnia “Cast” di Isernia
“Imitare Troisi, come del resto tutti i grandi, è sempre arduo e si rischia di perdere in partenza. Per questo motivo l’idea è stata quella di inserire accanto agli sketch classici de La Smorfia, una serie di scene tratte dai film di Massimo Troisi. Ho voluto costruire un filo che facesse da collante alle varie scene che hanno reso famoso il gruppo. Avvicinarmi a questo grande artista ha un significato profondo che va ben oltre la mera rappresentazione e proprio per questo ho ritenuto fondamentale allontanarmi dal suo modo di recitare (le sue pause, i suoi non detti) e cercare di rendere omaggio, sì, ma senza farne una copia pedissequa.”
Sabato 09 e domenica 10 marzo 2024
di Don Luigi Marcangione
Regia e adattamento di Gaetano Ricci
Compagnia “In Cerchio” di Larino
Assuntina è una donna appassionata di romanzi e telenovele, poco avvezza alle faccende di casa. Peppe, suo marito, è un grande lavoratore e, una volta tornato a casa la sera, stanco della giornata, vorrebbe trovare un bel piatto caldo per cena. La cosa risulta difficile ma a tutto c’è un rimedio: ci sono i compari Giovanni e Filomena, vicini di casa, gente buona e ospitale. Nella loro casa c’è un viavai di gente, come la domenica in cattedrale. Tra battibecchi, pettegolezzi, problemi di figli e probblemi con 2 “b”, Luisella avrà ritrovato il suo gatto? Ma, soprattutto, Peppe sarà riuscito a cenare?
Sabato 06 aprile 2024
NOI… I TARANTO
Testi e regia di Corrado Taranto
Compagnia “Corrado Taranto” di Napoli
Più di cento anni fa, nel popolare quartiere di Forcella, nasceva Nino Taranto. La sua fu una recitazione misurata, mai volgare, garbata nei modi, senza eccessi: nonostante sia stato partecipe di un cinema sostanzialmente comico, leggero ma non greve.
Questo spettacolo vuole essere una carrellata nella sua lunga e gloriosa carriera. Si scopriranno, attraverso il racconto, lati sconosciuti di quello che fu considerato “il signore della risata”. Taranto ebbe la sua prima e vera consacrazione oltreoceano, con la compagnia di sceneggiata di Cafiero-Fumo, facendo proprie preziose esperienze attoriali.
Al suo fianco, ci fu il fratello Carlo sempre presente in teatro con lui ma con una carriera autonoma, anche nel cinema, con gustose interpretazioni.
Sarà proprio il figlio di Carlo, Corrado a essere conduttore e interprete di questo spettacolo-omaggio. Rivedremo, in video, il Taranto della rivista, del cinema, del teatro, della televisione e al suo fianco il fratello Carlo, Totò, Fabrizi, Macario. Ascolteremo alcune delle sue più famose interpretazioni attraverso la voce di Corrado Taranto. Rivivremo attraverso storie e aneddoti, la vita dell’uomo e dell’artista. Saranno inoltre presentati due inediti, due provini discografici incisi da Nino e Carlo, entrambi registrati durante una tournèe tenuta negli Stati Uniti. Uno spettacolo originale, dove l’ambientazione di scena sono le immagini e i filmati tratti dai film, commedie e momenti di vita.
Sabato 13 aprile 2024
NAPOLI MILIONARIA!
Di Eduardo De Filippo
Regia di Ciro Ruoppo
Compagnia “il Dialogo” di Camposano (NA)
“Napoli milionaria”, una commedia di E. De Filippo di drammatica attualità sebbene datata 1945. La storia è quella della Famiglia lovine ritratta in quel particolare e drammatico periodo, bellico e postbellico, della 2° Guerra Mondiale.
La vicenda ruota intorno ai coniugi Gennaro ed Amalia; mentre il primo, nonostante la perdita del suo lavoro di tramviere, dovuta agli eventi bellici, cerca di “sopravvivere”, onestamente e civilmente, alla miseria e all’indigenza causate dalla guerra, la moglie, supportata dai figli Amedeo e Rosaria, si dedica alla borsa nera e ad ogni genere di affare illegale.
Perché drammaticamente attuale? La risposta è in questo stralcio di un’intervista al regista Francesco Rosi in occasione del suo personale allestimento dell’opera nel 2005: ” ……il diritto a vivere..il diritto di esistere anche in maniera “vergognosa”, al quale Eduardo oppone i valori fondanti della vita: l’amore, la famiglia, l’onestà, la solidarietà, il rispetto della legge. Valori eterni che le guerre travolgono, ma non solo le guerre, quando corruzione, degrado morale, criminalità, smodata avidità di danaro e di potere, prevalgono sul diritto nel mondo a vivere secondo giustizia, e senza discriminazioni”.
L’allestimento scenico colloca le vicende della famiglia lovine in una scarna ed essenziale cornice scenografica volutamente concepita per stimolare la fantasia dello spettatore. Particolare importanza e centralità è stata conferita ad un “elemento d’arredo”, vero protagonista dello spettacolo, reso volutamente ibrido nelle proprie numerose potenzialità di utilizzo nell’arco di tutta la rappresentazione (alternativamente tavolo, indi forziere, ed ancora letto) eppur sempre simulacro rappresentativo delle meschinità di cui è vittima la famiglia lovine.
Sabato 20 aprile 2024
TRE PRETI PER UNA BESCIAMELLA
di Tonio Logoluso
adattamento e regia di Enzo Matichecchia
Compagnia “dei Teatranti” di Bisceglie
La sagrestia di una chiesa di un paese di una qualsiasi provincia italiana. È in questo ambiente che si svolge l’intera vicenda: tutto ruota intorno a sei incredibili confessioni che risulteranno essere terribilmente vere nel loro paradosso. Una famiglia, che di normale ha ben poco, causa un esaurimento nervoso senza precedenti a Don Remigio e Don Cosimino, due preti che hanno la sventura di confessare in sequenza: la madre, i due figli gemelli, la suocera e il coro delle Sempiterne. Non meno colpiti dalla “aliena” famiglia sono Gabriele, il sagrestano mezzo scemo, e soprattutto Assunta, la perpetua, zitella acida e scaltra, protagonista sia di una paradossale confessione col padre della famiglia che di un piano ingegnoso architettato con l’aiuto di Don Emilio (il terzo prete) per mettere fine a quella che è diventata una vera e propria persecuzione ma di cui ne farà le spese un’innocente donna che si trova coinvolta in una confessione ai limiti della realtà.
Tre preti per una besciamella è una girandola di situazioni di estrema comicità che prendono il via da questa fantomatica besciamella, “messa nel piatto” sin dalla prima confessione e che si ritrova puntualmente nei sei quadri che compongono l’opera. Una “ricetta” di spettacolo per tutte le età e per tutti i gusti: raffinata, saporita, invitante e soprattutto … divertente.
Per capire il perché in moltissime commedie comiche si ride se c’è la presenza di un ministro della chiesa, bisognerebbe andare molto indietro negli anni e per l’esattezza nel ‘400 quando i comici di strada prendevano in giro i potenti prelati del tempo e la chiesa in generale con rappresentazioni pregne di improperi e bestemmie a dir poco pesanti, che però facevano tanto divertire il volgo. Col passare dei secoli, tale comicità si è evoluta e soprattutto “purificata”, passando dalla scurrilità più estrema alla satira più sottile. Sfogliando le pagine di quest’opera, mi son visto catapultato nel periodo a cavallo tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 quando da ragazzino bazzicavo nelle sale parrocchiali frequentate da preti, fedeli e gente comune che, sotto certi aspetti, somigliavano ai protagonisti della storia. In base a questi ricordi, ecco che il taglio registico si confà ai modi di fare dell’epoca, e dove i dettagli scenici (talare lunga, turibolo, sedia “papale” ecc.) non sono assolutamente casuali.
Sabato 27 aprile 2024
CIOCCOLATA AL ROSMAREN… BUONA DA MORIRE!
Ispirato al libro di Robert Thomas “Huit Femmes”
Regia di Umberto di Ciocco
Compagnia “Teatro Comico degli Abruzzi” di Agnone
Nella casa di campagna di Marcello, isolata dal mondo specie d’inverno, vivono le donne della sua vita. Nonna Rachele è ospite da 10 anni in quella villa insieme con sua figlia Penelope, vergine, “come l’olio d’oliva”. Gabriella, sua sorella e moglie di Marcello, non le sopporta, ma è costretta a condividere il tetto con loro della sua casa, per insistenza di Marcello. Le loro figlie Caterina, che ama i libri polizieschi e Susanna, appena tornata dall’Università, si ritrovano a festeggiare il Natale e gustare il pranzo della nuova cuoca Juliette, cuoca di scuola francese, che Marcello ha voluto assumere per la sua passione per la cucina raffinata. La cioccolata al “Rosmaren” di Julietta è irresibile, mentre parla insieme di gusti e sapori della cucina. L’apparente quiete viene stravolta da quello che pare essere l’assassinio di Marcello, trovato riverso nel suo letto con un coltello nella schiena. I cani non hanno abbaiato perché nessuno è entrato in casa, perciò l’assassino è tra queste donne e Amanda, l’ex fidanzata di Marcello, che qualcuno fa arrivare a casa, raccontandogli della morte di Marcello. Nei sospetti reciproci su chi possa essere stato ad ucciderlo, vengono fuori le debolezze dei personaggi e le storie del passato tra amanti, tradimenti, gravidanze e furti. Tutto fino a scoprire la verità sulla morte di Marcello.
Teatro Risorgimento, Largo Garibaldi – Larino
Info al numero 327.9566623
Prevendite presso il Comune di Larino e presso i rivenditori e il sito ciaotickets.com
Biglietto Intero per la Stagione di prosa: € 22,00;
Biglietto Ridotto (dai 6 ai 14 anni) per la Stagione di prosa: € 15,00;
Biglietto Intero per la Stagione amatoriale: € 10,00;
Biglietto Ridotto (dai 6 ai 14 anni) per la Stagione amatoriale: € 6,00;
Abbonamento Intero per la sola Stagione di prosa: € 120,00;
Abbonamento Ridotto (dai 6 ai 14 anni) per la sola Stagione di prosa: € 80,00;
Abbonamento Intero per la sola Stagione amatoriale: € 50,00;
Abbonamento Ridotto (dai 6 ai 14 anni) per la sola Stagione amatoriale: € 30,00;
Abbonamento Intero per le due Stagioni: € 160,00;
Abbonamento Ridotto (dai 6 ai 14 anni) per le due Stagioni: € 100,00;